Titolo: '' When the darkness grows insiede you '';
Personaggi: '' Reali '';
Rating: '' Arancione '';
Genere: '' Thriller (penso ;w;) '';
Può essere continuata? '' Per ora la stiamo scrivendo io e Junseob, quindi no. '';
Foto:''
Hwang Chansung;
Kim Himchan;
Kim Hyoyeon;
Bang Yongguk;
Lee Ji Eun;
Choi Min Ki. ''
*DRIIIN DRIIIN*Il ragazzo si rivoltò più volte sul letto, incapace di alzarsi per affrontare una lunga e faticosa giornata a scuola.
Allungò il braccio e tastò in giro, mantenendo gli occhi serrati, finalmente trovando, e spegnendo brutalmente, la sveglia che lo aveva fatto destare dal suo sonno.
Non aveva bei ricordi che riguardavano la scuola, soprattutto dopo che la sua era..
Scosse piano la nuca per scacciare quei vecchi pensieri e sollevò le braccia verso il soffitto, stiracchiandosi silenziosamente, mentre un brivido gli percorreva la schiena.
L'anno scolastico era iniziato da un po' ma lui si era appena trasferito e non conosceva nessuno in città. Chissà come si sarebbe ambientato.
Solitamente era estroverso, gli piaceva parlare un po' con tutti. Ma nella sua vecchia città la gente era ben diversa da qui.
-Chansung! Sei sveglio o devo venire io?!- Urlò una donna dalla cucina, mentre nell'aria si espandeva un buon profumo di caffè.
-mhmcimhsono- Mugugnò il ragazzo, strofinandosi leggermente gli occhi.
Gettò a terra la coperta e si sollevò a fatica, dirigendosi silenziosamente verso l'armadio per decidere cosa indossare.
Arrivato davanti allo specchio si osservò per qualche secondo.
Vaghi ricordi del suo passato gli illuminarono la mente e sbatté più volte le palpebre per non pensarci. Il suo viso era cambiato, i suoi lineamenti, la sua acconciatura, il suo stile.
Un sospirò lasciò le sue labbra, mentre gli occhi percorrevano ogni minimo dettaglio.
I capelli, che un tempo erano di un castano molto scuro e tenuti piuttosto lunghi, erano ora più corti e mossi, di un colore simile al rame.
Gli occhi erano rimasti gli stessi, ma qualcosa era scomparso. Quel luccichio che faceva capire agli altri quanto amasse la sua vita, quella voglia di vivere visibile ad occhio nudo. Ecco quello che mancava.
Un ragazzo camminava dritto verso la scuola, un cellulare tenuto stretto nella mano destra. Ultima moda, uno di quei cellulari che solo i ricconi figli di papà si potevano permettere.
-Sto arrivando, non ti preoccupare- La sua voce mascolina risuonava nell'altro capo dell'apparecchio e, se Hyoyeon non avesse conosciuto Himchan, non avrebbe mai associato quella voce al suo viso.
Himchan, al contrario della sua voce roca e bassa, era tutt'altro che mascolino.
I lineamenti erano delicati e la sua pelle chiara e candida, come quella di una ragazza.
E per di più, la curava come quella di una ragazza.
I suoi capelli, di una tinta bionda, quasi color platino, li teneva spesso sciolti che gli ondeggiavano sul collo.
-Bene, meglio che ti muovi, non ho voglia di aspettarti tutta la mattina- Ritorse la ragazza al telefono, con voce scocciata e impaziente.
Al contrario di Himchan, che era spesso gentile ed educato, Hyoyeon era una testa calda.
Era meglio non avere a che fare con lei, se eri dalla parte del torto.
In più la sua voce acida e il suo linguaggio rude accentuavano il suo aspetto arrogante e superiore.
Hyoeyeon portava i capelli legati in una lunga coda castano chiaro e raramente la si poteva vedere con i capelli sciolti. Era una maniaca dell'ordine e della pulizia ed era raro, veramente raro vederla con gli stessi abiti per più di un giorno.
Provenendo da una famiglia ricca, i soldi non erano un problema, quindi poteva permettersi di tutto. Era molto viziata ed egoista e i suoi genitori avrebbero fatto di tutto per la loro unica figlia, quindi non si faceva problemi a chiedere ciò che voleva.
-Certo piccola Hyo, arrivo subito- Himchan concluse la chiamata e ripose il cellulare in tasca, aumentando la velocità del suo passo.
Non erano fidanzati, si conoscevano da troppi anni ed erano troppo vicini per uscire insieme.
Non si consideravano nemmeno migliori amici, ma forse lo erano. Sapevano solo di potersi fidare l'uno dell'altra e viceversa, e questo bastava per farli stare nello stesso gruppo di amici.
E poi si divertivano molto insieme, più che con qualunque altra persona.
-Hai sentito? C'è uno studente nuovo! Pare sia in quarta G- Disse Hyoyeon, accennando un mezzo sorriso.
-Speriamo sia carino- Aggiunse subito dopo, raggiungendo Himchan ed abbracciandolo, come se non lo vedesse da tempo.
-..serio?- Chiese lui, sbalordito. Com'è che non sapeva certe cose?
-Peccato non sia in quarta F- Ammise con un sospiro, passandosi una mano tra i capelli, che ricaddero capricciosamente sulla sua fronte.
Hyoyeon e Himchan avevano un anno di differenza, lei era di terza e lui di quarta. Entrambi nella sezione F ed era un peccato sprecare un'occasione simile.
Sarebbe stato bello avere uno nuovo in classe, farlo ambientare e saltare qualche lezione con la scusa di volerlo aiutare.
Ma in fondo potevano diventare amici ugualmente.
-Ah, comunque alla fine oggi c'è il corso di arte- Si ricordò Himchan, sorridendo flebilmente.
Ed ancora, Hyoyeon e Himchan facevano parte dello stesso club della scuola, di arte.
Avevano concetti molto diversi di arte; per Hyoyeon l'arte era istantanea, non durava per sempre. Aveva i suoi pochi attimi di gloria e poi era destinata a scomparire. Per Himchan, invece, l'arte era qualcosa che si imprimeva nel tempo, che durava per sempre, più della vita umana e lasciava il segno, rimanendo gloriosa per sempre.
Per quel pomeriggio il Presidente del corso di arte aveva detto che non ci sarebbe stato e che il corso era stato sospeso, ma era tornata la voce che in realtà il corso si teneva lo stesso.
-Mhm, occhei, allora ci andiamo insieme?- Chiese lei, sorridendo amabilmente e Himchan annuì, godendosi quel piccolo spettacolo. Non era da sempre vedere la ragazza così allegra, perciò si godeva quella piccola tranquillità fino all'ultimo secondo, pronto ad affrontare una Hyoyeon molto più acida e aggressiva qualche ora dopo.
-Forse Junhong si ritira- Disse qualche istante dopo il ragazzo, fermandosi davanti al suo armadietto e digitando a memoria il suo codice per aprirlo.
-Dici davvero?- Chiese lei incredula, ricevendo un leggero 'si' dal ragazzo.
-E chi prenderà il suo posto di Presidente?- Chiese nuovamente, incrociando le braccia al petto.
Himchan fece spallucce, prendendo un quaderno e qualche libro dall'armadietto e voltandosi verso di lei, sbattendo con poca chalance lo sportello.
-..se non ho capito male, uno di noi grandi- Ridacchiò felicemente mentre la ragazza assumeva una smorfia.
-Yongguk è più grande di te. Secondo me ti frega- Ammise, soddisfatta quando sentì interrompersi la risata dell'amico.
-Hey! è un anno che aspiro a quel posto, non puoi non supportarmi- Il suo tono scherzoso e divertito contrastava lo sguardo severo che aveva assunto per cercare di far zittire la ragazza, ma un'altra risata gli sfuggì dalle labbra e non riuscì a tornare serio.
Chansung entrò nell'edificio e subito il ricordo di tutte le voci che intasavano il corridoio lo assalì.
Indossò un finto sorriso e iniziò la sua ricerca della segreteria.
Era grande abbastanza per fare tutto da solo, non aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse, così decise di esplorare un po' la scuola, per non perdere alcun tempo più tardi.
Mentre camminava, distrattosi appena, andò a sbattere contro una ragazza.
Subito si voltò verso di lei, chinando un poco la nuca come segno di scuse e la ragazza si limitò a sbuffare.
-Fai attenzione!- Esclamò seccata.
Mormorò un piccolo ''mi dispiace'' e si allontanò, sentendo in lontananza un ''Hyoyeon, sii più educata!'', ''Credo sia il tipo nuovo, non l'ho mai visto'' e ''wow, è carino!''
Sorrise tra sé e sé mentre con lo sguardo, finalmente, individuava la segreteria.
Bene, Chansung. Goditi la tua permanenza in questa scuola. Non sarà lunga.