When the darkness grows inside you.

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Cough`
view post Posted on 21/4/2012, 15:57




Titolo: '' When the darkness grows insiede you '';
Personaggi: '' Reali '';
Rating: '' Arancione '';
Genere: '' Thriller (penso ;w;) '';
Può essere continuata? '' Per ora la stiamo scrivendo io e Junseob, quindi no. '';
Foto:
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Hwang Chansung;
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Kim Himchan;
hyoyeon06
Kim Hyoyeon;
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Bang Yongguk;
IU%20(3)
Lee Ji Eun;
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Choi Min Ki. ''



*DRIIIN DRIIIN*
Il ragazzo si rivoltò più volte sul letto, incapace di alzarsi per affrontare una lunga e faticosa giornata a scuola.
Allungò il braccio e tastò in giro, mantenendo gli occhi serrati, finalmente trovando, e spegnendo brutalmente, la sveglia che lo aveva fatto destare dal suo sonno.
Non aveva bei ricordi che riguardavano la scuola, soprattutto dopo che la sua era..
Scosse piano la nuca per scacciare quei vecchi pensieri e sollevò le braccia verso il soffitto, stiracchiandosi silenziosamente, mentre un brivido gli percorreva la schiena.
L'anno scolastico era iniziato da un po' ma lui si era appena trasferito e non conosceva nessuno in città. Chissà come si sarebbe ambientato.
Solitamente era estroverso, gli piaceva parlare un po' con tutti. Ma nella sua vecchia città la gente era ben diversa da qui.
-Chansung! Sei sveglio o devo venire io?!- Urlò una donna dalla cucina, mentre nell'aria si espandeva un buon profumo di caffè.
-mhmcimhsono- Mugugnò il ragazzo, strofinandosi leggermente gli occhi.
Gettò a terra la coperta e si sollevò a fatica, dirigendosi silenziosamente verso l'armadio per decidere cosa indossare.
Arrivato davanti allo specchio si osservò per qualche secondo.
Vaghi ricordi del suo passato gli illuminarono la mente e sbatté più volte le palpebre per non pensarci. Il suo viso era cambiato, i suoi lineamenti, la sua acconciatura, il suo stile.
Un sospirò lasciò le sue labbra, mentre gli occhi percorrevano ogni minimo dettaglio.
I capelli, che un tempo erano di un castano molto scuro e tenuti piuttosto lunghi, erano ora più corti e mossi, di un colore simile al rame.
Gli occhi erano rimasti gli stessi, ma qualcosa era scomparso. Quel luccichio che faceva capire agli altri quanto amasse la sua vita, quella voglia di vivere visibile ad occhio nudo. Ecco quello che mancava.

Un ragazzo camminava dritto verso la scuola, un cellulare tenuto stretto nella mano destra. Ultima moda, uno di quei cellulari che solo i ricconi figli di papà si potevano permettere.
-Sto arrivando, non ti preoccupare- La sua voce mascolina risuonava nell'altro capo dell'apparecchio e, se Hyoyeon non avesse conosciuto Himchan, non avrebbe mai associato quella voce al suo viso.
Himchan, al contrario della sua voce roca e bassa, era tutt'altro che mascolino.
I lineamenti erano delicati e la sua pelle chiara e candida, come quella di una ragazza.
E per di più, la curava come quella di una ragazza.
I suoi capelli, di una tinta bionda, quasi color platino, li teneva spesso sciolti che gli ondeggiavano sul collo.
-Bene, meglio che ti muovi, non ho voglia di aspettarti tutta la mattina- Ritorse la ragazza al telefono, con voce scocciata e impaziente.
Al contrario di Himchan, che era spesso gentile ed educato, Hyoyeon era una testa calda.
Era meglio non avere a che fare con lei, se eri dalla parte del torto.
In più la sua voce acida e il suo linguaggio rude accentuavano il suo aspetto arrogante e superiore.
Hyoeyeon portava i capelli legati in una lunga coda castano chiaro e raramente la si poteva vedere con i capelli sciolti. Era una maniaca dell'ordine e della pulizia ed era raro, veramente raro vederla con gli stessi abiti per più di un giorno.
Provenendo da una famiglia ricca, i soldi non erano un problema, quindi poteva permettersi di tutto. Era molto viziata ed egoista e i suoi genitori avrebbero fatto di tutto per la loro unica figlia, quindi non si faceva problemi a chiedere ciò che voleva.
-Certo piccola Hyo, arrivo subito- Himchan concluse la chiamata e ripose il cellulare in tasca, aumentando la velocità del suo passo.
Non erano fidanzati, si conoscevano da troppi anni ed erano troppo vicini per uscire insieme.
Non si consideravano nemmeno migliori amici, ma forse lo erano. Sapevano solo di potersi fidare l'uno dell'altra e viceversa, e questo bastava per farli stare nello stesso gruppo di amici.
E poi si divertivano molto insieme, più che con qualunque altra persona.

-Hai sentito? C'è uno studente nuovo! Pare sia in quarta G- Disse Hyoyeon, accennando un mezzo sorriso. -Speriamo sia carino- Aggiunse subito dopo, raggiungendo Himchan ed abbracciandolo, come se non lo vedesse da tempo.
-..serio?- Chiese lui, sbalordito. Com'è che non sapeva certe cose?
-Peccato non sia in quarta F- Ammise con un sospiro, passandosi una mano tra i capelli, che ricaddero capricciosamente sulla sua fronte.
Hyoyeon e Himchan avevano un anno di differenza, lei era di terza e lui di quarta. Entrambi nella sezione F ed era un peccato sprecare un'occasione simile.
Sarebbe stato bello avere uno nuovo in classe, farlo ambientare e saltare qualche lezione con la scusa di volerlo aiutare.
Ma in fondo potevano diventare amici ugualmente.
-Ah, comunque alla fine oggi c'è il corso di arte- Si ricordò Himchan, sorridendo flebilmente.
Ed ancora, Hyoyeon e Himchan facevano parte dello stesso club della scuola, di arte.
Avevano concetti molto diversi di arte; per Hyoyeon l'arte era istantanea, non durava per sempre. Aveva i suoi pochi attimi di gloria e poi era destinata a scomparire. Per Himchan, invece, l'arte era qualcosa che si imprimeva nel tempo, che durava per sempre, più della vita umana e lasciava il segno, rimanendo gloriosa per sempre.
Per quel pomeriggio il Presidente del corso di arte aveva detto che non ci sarebbe stato e che il corso era stato sospeso, ma era tornata la voce che in realtà il corso si teneva lo stesso.
-Mhm, occhei, allora ci andiamo insieme?- Chiese lei, sorridendo amabilmente e Himchan annuì, godendosi quel piccolo spettacolo. Non era da sempre vedere la ragazza così allegra, perciò si godeva quella piccola tranquillità fino all'ultimo secondo, pronto ad affrontare una Hyoyeon molto più acida e aggressiva qualche ora dopo.
-Forse Junhong si ritira- Disse qualche istante dopo il ragazzo, fermandosi davanti al suo armadietto e digitando a memoria il suo codice per aprirlo.
-Dici davvero?- Chiese lei incredula, ricevendo un leggero 'si' dal ragazzo.
-E chi prenderà il suo posto di Presidente?- Chiese nuovamente, incrociando le braccia al petto.
Himchan fece spallucce, prendendo un quaderno e qualche libro dall'armadietto e voltandosi verso di lei, sbattendo con poca chalance lo sportello.
-..se non ho capito male, uno di noi grandi- Ridacchiò felicemente mentre la ragazza assumeva una smorfia.
-Yongguk è più grande di te. Secondo me ti frega- Ammise, soddisfatta quando sentì interrompersi la risata dell'amico.
-Hey! è un anno che aspiro a quel posto, non puoi non supportarmi- Il suo tono scherzoso e divertito contrastava lo sguardo severo che aveva assunto per cercare di far zittire la ragazza, ma un'altra risata gli sfuggì dalle labbra e non riuscì a tornare serio.

Chansung entrò nell'edificio e subito il ricordo di tutte le voci che intasavano il corridoio lo assalì.
Indossò un finto sorriso e iniziò la sua ricerca della segreteria.
Era grande abbastanza per fare tutto da solo, non aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse, così decise di esplorare un po' la scuola, per non perdere alcun tempo più tardi.
Mentre camminava, distrattosi appena, andò a sbattere contro una ragazza.
Subito si voltò verso di lei, chinando un poco la nuca come segno di scuse e la ragazza si limitò a sbuffare.
-Fai attenzione!- Esclamò seccata.
Mormorò un piccolo ''mi dispiace'' e si allontanò, sentendo in lontananza un ''Hyoyeon, sii più educata!'', ''Credo sia il tipo nuovo, non l'ho mai visto'' e ''wow, è carino!''
Sorrise tra sé e sé mentre con lo sguardo, finalmente, individuava la segreteria.
Bene, Chansung. Goditi la tua permanenza in questa scuola. Non sarà lunga.
 
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view post Posted on 22/4/2012, 20:52
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Si svegliò in ritardo come sempre; ormai non si poteva più considerare un ritardo ma un'abitudine. Si tirò su seduto, con gli occhi ancora semichiusi, tirandosi all'indietro i capelli scompigliati e non appena li lasciò andare tornarono a solleticargli la fronte. Si alzò e andò in bagno a rinfrescarsi. L'acqua gelida lo risvegliò, e si osservò il suo riflesso. Bang Yonguk, il ragazzo dalla vita perfetta.
Si è così che lo vedevano gli altri, e poi infondo anche lui non pensava il contrario. Tutto quello che faceva gli veniva estremamente facile, aveva successo in tutto: a scuola aveva dei buon voti, sosteneva record sportivi, aveva la vena affascinante dell'artista, aveva il rispetto di tutti e non se la passava niente male anche tra le ragazze. Si poteva dire che era uno tra i ragazzi più popolari della scuola. Era del tutto normale che mentre camminava per i corridoi scolastici le persone di voltavano a salutarlo o solamente a guardarlo. E anche quel giorno non fu diverso dal solito mentre si dirigeva verso il suo armadietto.
-Yongguk!- Si voltò sentendosi chiamare. -Dove eri finito? Ti ho cercato da per tutto!- Un ragazzo alto dagli occhi scuri si avvicinò a Yongguk sorridendo.
-Ehi, Jinhyung...- Sorride salutando il suo amico. -Sono appena arrivato.- I due scoppiarono a ridere. Si incamminarono verso la loro classe quando sentirono delle piccole urla eccitate provenire dal corridoio accanto.
-Deve essere arrivato tuo cugino...- Jinhyung canzonò l'altro mantenendo un sorrisino. Jongguk lo guardò male, scuotendo la testa e sospirando appena in tempo per vedere svoltare l'angolo e trovarsi davanti suo cugino.
Vedendoli nessuno avrebbe potuto dire che avessero anche solo un goccio dello stesso sangue, anche se Yongguk pensava che in fondo qualche gene uguale dovevano avercelo; se no come si spiegava il fatto che anche lui era uno dei ragazzi più popolari della scuola, forse anche più di lui?
Anche se la sua fama era dovuta a ben altro che per i successi.
-Ciao...- Si limitò a dire, dopo qualche istante che si erano fissati uno di fronte all'altro senza aprir bocca. Non avevano un cattivo rapporto, ma non di poteva dire che erano migliori amici. Il loro era più una relazione civile, basata su scambi di saluti a scuola se necessari e qualche cena per riunione di famiglia, forse una volta l'anno.
-'Guk...- Suo cugino accentuò appena un sorriso prima di proseguire il suo cammino per il corridoio.
-Ma veramente quello è tuo cugino?- Domando ironico Jinhyung ricominciando a camminare.
-Si, è veramente figlio di mio zio.- Rispose, ma tante volte se lo era domandato anche lui.
Choi Minki, meglio conosciuto dagli altri col nome d'arte Ren, suo cugino, tutti lo conoscevano tutti sapevano cosa faceva, quando lo faceva e con chi lo faceva. Quel ragazzo era una calamità per il gossip e l'interesse di tutti.
Spesso Yongguk veniva sapere cose sul suo conto dagli altri, anche perchè non si sarebbe mai sognato di andare ad avere una conversazione più complessa di monosillabi con lui.
Quel spasmodico interesse era dovuto al fatto che era impossibile non accorgerti di lui. Se ti passava accanto era inevitabile che ti fermarsi a guardarlo. Alcuni pensavano che la sua bellezza androgena fosse irresistibile, Yongguk pensava solo che la gente rimaneva impressionata e anche un po' affascinata dal suo modo di fare e di comportarsi.

Choi Minki, da quando aveva tredici anni, ovvero 3 anni fa, dopo un episodio che travolse totalmente la propria vita si diede il nome di Ren. E' sempre stato preso di mira da qualcuno, per il suo fisico esile, per i lineamenti femminile e i suoi modi così dannatamente e naturalmente aggraziati. Fin da bambino è sempre stato così, le persone si complimentavano con sua madre per la "bella bambina" che aveva. Fino 4 anni fa, Minki si odiava, odiava quello che era, odiava come lo aveva fatto sua madre. Ma poi capì, e diventò un altra persona. Si diede il nome Ren e sfruttò le quelle caratteristiche che fino ad allora erano state solo portatrici di problemi, trasformandole nei propri punti di forza.
Adesso Ren è amato per il suo aspetto femminile, e anche per il suo stile e comportamenti inesorabilmente eccentrici. Se suo cugino Yongguk viene visto come il principe azzurro e il ragazzo perfetto dalle ragazze, lui Ren è la diva della scuola.
Arriva nella propria classe, quando mette piede nella stanza tutti si zittiscono e lo squadrano un attimo. Lui non ci fa caso, prosegue a mento alto fino al suo banco, depositandoci sopra la sua tracolla decorata con piccole borchie qua e là con dentro qualche libro. Si siede senza dire una parola, sistemandosi un piccola ciocca della frangia perfetta.
-Naty, smettila di fissarmi il culo.- disse togliendosi gli occhiali da sole dalle lenti scure spostando gli occhi versi una ragazza seduto sul banco accanto. Era una studentessa straniera, era arrivata l'anno prima. Era una delle poche persone che riuscivano a stare vicino a Ren senza impazzire. Non si poteva dire fosse una sua amica, ma era l'unica persona che non lo divinizzava o che non voleva prenderlo a botte chiamandolo frocio.
La ragazza si mise a ridere scendendo dal banco e avvicinandosi a lui. -Nuovi i pantaloni?-
Ren sorrise, annuendo. -Finiti di cucire ieri sera.-

-JiEun... aspetta!- La ragazza si fermò sentendosi chiamare. Il ragazzo si fermò appena di fronte a lei, riprendendo fiato dalla corsa appena fatta.
-I tuoi appunti di storia che mi avevi prestato... eccoli.- il ragazzo tirò fuori un quaderno rosso dalla copertina tutta disegnata.
-Aah-aah... grazie...- Prese il quaderno arrossendo un poco. Guardando distrattamente il ragazzo accennando un sorriso. -Allora grazie, ci vediamo.- Il ragazzo le sorrise e poi se ne andò verso un gruppo di ragazzi. Jieun lo guardò allontanarsi, rimanendo con un piccolo sorriso sul volto. Aveva una cotta per il suo compagno di classe dal primo anno di scuola, ma era troppo timida per provare a dirgli qualcosa. Ci aveva parlato si o no poche volte e solo per aiutarlo con la scuola.
JiEun non era una brutta ragazza, anzi era molto carina solo che nascondeva il viso delicato dietro a un spesso paio di grande occhiali e una frangia lunga che arrivava fino gli occhi. Il suo carattere gentile e solare non fa altro che aggiungere una caratteristica dolce. Chiunque si scioglierebbe di fronte a lei, come il cacciatore di Biancaneve a fatto con la principessa.
-Oh... oggi inizio il club di arte...- Una sua amica le aveva chiesto se avesse voluto partecipare con lei a un nuovo corso, e lei non aveva saputo dir di no.

Edited by junseob © - 22/4/2012, 22:40
 
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Cough`
view post Posted on 23/4/2012, 18:44




Chansung entrò nella sua classe, non appena sentì la campanella suonare. Non voleva fare brutta impressione il primo giorno di scuola. Doveva fare una buona impressione a tutti i professori.
Si sedette vicino al muro, in un posto ancora libero, e si rese conto che gran parte dei suoi compagni lo fissavano, incuriositi dal suo viso estraneo.
Sapevano dell'arrivo di uno studente nuovo, ma non pensavano sarebbe stato così.. bello? strano? O semplicemente normale?
Quando una donna sulla quarantina fece il suo ingresso nella classe, tutti gli alunni si inchinarono cortesemente, salutandola cordialmente.
Chansung fece lo stesso e non appena la donna arrivò alla cattedra per fare l'appello, i loro sguardi si incontrarono.
-Oh, mio caro!- Sorrise dolcemente e gli fece segno di avvicinarsi a lei.
Il ragazzo rispose al suo sorriso e si alzò, camminando lentamente verso la donna. Sembrava un gigante affiancato a quella poverina, molto bassa per la sua età. Anzi, bassa in generale. Ma in effetti era lui che da sempre era stato molto alto.
-Allora, caro. Dicci su, il tuo nome e parlaci pure di te.-
Era una donna molto dolce e comprensiva, pensò Chansung. Che peccato rovinare tutto.
Si passò una mano tra i capelli e sentì una risatina generale da parte delle ragazze, affascinate dal suo aspetto.
-..Mi chiamo Hwang Chansung- Disse , guardando davanti a sé la prima cosa che vedeva, che fu una ragazzina piuttosto timida che manteneva lo sguardo basso.
-E.. spero di trovarmi bene, ma ne sono più che sicuro.- Sorrise e la donna gli diede una leggera carezza sulla schiena.
-Come mai hai cambiato scuola?- Chiese lei, sporgendosi leggermente in avanti per poterlo guardare in volto.
Chansung sentì salire la tensione e le sue mani si strinsero leggermente in un pugno. -Mia madre ha cambiato lavoro e beh.. siamo finiti qui- Mentì, accennando un finto sorriso ma che agli occhi di tutti parve sensuale e molto azzeccato per il momento.
-E che lavoro fanno i tuoi?- Insistette Mrs. Yoo, sorridendo maternamente.
Chansung si irrigidì nuovamente, sentiva un brivido percorrergli la schiena. Aveva pensato che era dolce e comprensiva quella donna? Ora era davvero una ficcanaso. Si era sbagliato, quella donna sarebbe finita male e non sarebbe stato un peccato, no. Non se ne sarebbe pentito.
-Bah, qualcosa che riguarda la polizia- Mentì nuovamente, dannatamente bene e fu anche piuttosto convincente.
La donna annuì qualche volta e gli diede una leggera spinta sulla schiena, come per invitarlo a sedersi.
-Bene. Ragazzi, trattate bene Chansung. All'intervallo vi conoscerete meglio- Affermò, dando le spalle ai ragazzi e rinfacciando la lavagna per iniziare la lezione.
Il ragazzo si guardò attorno, osservando coloro che sarebbero stati i suoi compagni di classe.
Beh, le ragazze erano carine. Ma troppo troie.
I ragazzi, mhm, troppo stronzi o troppo sfigati.
Chissà se qualcuno lo avrebbe considerato sul serio.

Qualcuno bussò alla porta dell'aula della quarta F.
Gli studenti si voltarono automaticamente verso di essa mentre il professore mormorava un ''avanti'' piuttosto scocciato.
-Cerco Kim Himchan- Disse un ragazzo, guardandosi attorno con lo sguardo.
-Per?- Chiese il professore mentre Himchan alzava lo sguardo. Dalle sue labbra sfuggì un piccolo sorriso. Era Junhong. Forse era lì per dirgli di prendere il suo posto nel club di arte. Si, decisamente era lì per quello.
-Mi manda la professoressa Yoo- Mentì Junhong, alzando le spalle e l'uomo sospirò, lasciando Himchan nelle mani di quel ragazzo.
Non appena entrambi furono fuori, il biondo si voltò aspettante verso l'altro, in attesa che gli desse quella bella notizia.
-Non odiarmi- Mormorò a bassa voce Junhong e all'inizio Himchan pensò di aver sentito male.
-..perché?- Chiese ingenuamente mentre Junhong si lasciava scappare un sospiro.
-Ho deciso di lasciare tutto nelle mani di Yongguk- Ammise, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.
Himchan si ammutolì, il suo sguardo cadde e strinse leggermente i denti.
-..capisco. Non importa, guarda che è giusto così- Mentì, sorridendo leggermente.
-Dici sul serio? Pensavo mi avresti preso a botte- Scherzò Junhong, dando una pacca sulla spalla del biondo che rise con lui, nascondendo la sua tristezza.
Era da sempre che sognava quel posto. Non che fosse importante o necessario, solo che lo aveva puntato come obbiettivo e di solito i suoi obbiettivi li raggiungeva lui, non qualcun'altro.
Però Yongguk era nato prima di lui, perciò quel posto gli spettava e non aveva il diritto di lamentarsi.
I due si salutarono e Himchan rientrò in classe, non riuscendo più a concentrarsi per il resto dell'ora.

-Mangiamo fuori?- Chiese Hyoyeon, piazzandosi davanti al suo amico non appena le loro porte si aprirono.
-..ma come diavolo fai? Nah, lascia perdere- Himchan sospirò, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e guardandola negli occhi.
-Comunque si, andiamo- Sorrise, prendendola a braccetto, e si diressero verso la caffetteria della scuola per poter mettere qualcosa sotto i denti prima di cominciare il corso pomeridiano di arte.
-Ho sentito che ci sarà qualcuno di nuovo- Affermò la ragazza, prendendo una patatina fritta con due dita e portandola alla bocca.
-Come al solito non so niente.- Rise appena il ragazzo, per poi finire a raccontare ciò che era successo con Junhong alla sua amica, che lo compatì per tutto il resto della giornata.

-Hwang Chansung in segreteria, grazie.- Una voce si diffuse nel corridoio per mezzo degli altoparlanti.
Chansung sospirò, lasciando giù le sue cose e dirigendosi verso la segreteria, come gli avevano detto.
-Mi dispiace interrompere i tuoi studi ma abbiamo bisogno di sapere se ha intenzione di partecipare a qualche corso extrascolastico- Chiese la segretaria, frugando tra qualche carta qua e là sul suo bancone.
Chansung ci pensò su per qualche secondo e fece una piccola smorfia, pensando a cosa gli sarebbe piaciuto fare.
Suonare? Nah. Sport? Ne era già pieno fuori da scuola. Qualche materia scientifica? Meglio non incasinarsi troppo.
Arte? Arte era perfetta.
Amava l'arte e soprattutto dipingere e scolpire. In realtà amava qualsiasi forma d'arte, ma quello era ciò che preferiva in assoluto.
-C'è il corso d'arte?- Chiese alla donna che nemmeno sollevò la nuca per guardarlo la quale annuì più volte, cercando ancora un po' e tirando fuori un foglio.
-Compila e sei a posto- Disse, finalmente sorridendo. Chansung mormorò un leggero ''va bene'' e compilò il foglio come aveva chiesto la segretaria.
-Se vuoi fare prima una prova, questo pomeriggio i ragazzi del corso si incontrano nell'aula 4N-
Chansung ascoltò tutte le informazione necessarie e, dopo aver ringraziato la donna, uscì dalla segreteria intento a partecipare a quel corso.
 
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2 replies since 21/4/2012, 15:57   58 views
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